Ultima puntata di Rifugio, al rifugio con Stefano Risso: Compositore, produttore e più che tutto contrabbassista. Si parla di passi e cose che stanno a cavallo tra un posto e l’altro; di strumenti che si cavalcano e di vicini terrorizzati. SPOILER: puntata con allusioni musicali soft-porn.
Archivi tag: jazz
Rifugio #03: Lupi solisti
Parliamo con Federico Marchesano: Bassista, contrabbassista, insegnante e compositore di musica classica e jazz. Puntata di lupi solitari che ogni tanto si trovano a suonare insieme il basso. Meglio un branco o una luna rosso sangue alla quale ululare? SPOILER: Il lupo non è stato reintrodotto, c’è arrivato da solo sulle Alpi.
Rifugio #02: Largo ai giovani
Puntata che affronta l’eterna lotta tra passato e futuro, vecchio e nuovo, centro e periferia. Riusciranno i NightDreamers a risolvere questi enigmi? SPOILER: Non ci riescono però la puntata è una bomba.
Rifugio #01: Un orso a Taiwan
In questa puntata con Eugenio Mirti si parla di Jazz, di Primo Levi, di carne d’orso e di Taiwan. E poi ancora di chiappe congelate, di liquori tipici della provincia di Taipei, di scalate, della Rocca Sbarua e di tavole periodiche. SPOILER: Il Sandro della puntata altri non è che Alessandro del Mastro: partigiano, antifascista, uomo libero.

21th century schizoid musician (parte 1 di 3)
S01E01
Buongiorno a tutti e ben arrivati. Il tema di questo mio contributo non è chiaro neanche a me. Si ragiona intorno a tre concetti fondamentali e alle loro correlazioni: musica, fantasia, web.
Bisognerebbe quindi esplorare l’argomento in maniera scientifica esponendo le definizioni dei tre elementi, allegare una breve sinossi dei rapporti storici di ognuno di essi con gli altri due, sinossi che ci porterebbe a sviluppare una nostra teoria sulla natura di questi rapporti; analizzare conseguentemente il presente e sulla base di questa analisi profetizzare il futuro che ci aspetta. Fine del poema e potrete agilmente tornare sul sito di vogue o su porn hub, come preferite.
Siccome tutto ciò mi sembra una roba di una noia mortale, partirei invece con l’ascolto di Jacob Collier, che mi sembra una esperienza assai più interessante.